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Cybersecurity – Truffe – Ancora la Telefonia

Alcune tecniche

    • Tecnica del “+49”: Basta uno squillo da un numero con prefisso tedesco per indurre la vittima a richiamare, generando costi elevati. In altri casi, vengono proposti lavori falsi, premi inesistenti o si instaurano conversazioni sentimentali che sfociano in richieste di denaro.
    • Truffe anche da numeri italiani: La Polizia Postale segnala raggiri tramite numeri con prefisso +39, resi credibili usando nomi e contatti presi dalle rubriche delle vittime. Un esempio è la falsa chiamata che annuncia la ricezione di un curriculum.
    • Tecniche evolute: il “vishing”: Variante del phishing, in cui la vittima viene contattata da un finto operatore bancario o pubblico che chiede dati sensibili. I contatti iniziali possono arrivare anche via email o SMS.
    • Manipolazione estrema: Alcuni imprenditori hanno ricevuto chiamate da criminali che si spacciavano per il ministro della Difesa Guido Crosetto, chiedendo denaro per presunti motivi di Stato.
    • Truffe sulle bollette: Fingendosi rappresentanti di enti come Arera, i truffatori comunicano falsi cambi tariffari e chiedono dati come il POD e l’IBAN per ottenere accesso ai conti.

    • Consigli per proteggersi:
      • Non fornire mai dati personali o bancari via telefono, email o SMS.
      • Non rispondere a numeri sospetti, soprattutto con prefisso estero.
      • Attivare filtri anti-spam sullo smartphone.
      • Evitare di cliccare su link o aprire allegati non verificati.
      • Proteggere i dispositivi da virus e malware.
      • Segnalare i tentativi di truffa alla Polizia Postale.

    Pubblicato il Cybersecurity, Cybersecurity: il nemico - le truffe